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Michele Dalai - "La lentezza della luce"

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Cos’hanno in comune Zola Budd che correva a piedi nudi e perse la gara più importante del mondo per una crisi di pianto, Richard Norris Williams, il più grande tennista dei suoi tempi, sopravvissuto al Titanic, che tirava solo all’incrocio delle righe, e la gloriosa Aurora Desio, la squadra di basket che terminò una stagione senza vincere nemmeno una volta?

A modo loro sono tutti sconfitti, meravigliosi sconfitti. Poco importa che lo siano diventati per un eccesso di bravura o per l’assoluta mancanza di questa, che il loro dramma, sportivo e a volte anche umano, sia avvenuto durante la finale delle Olimpiadi o nel più marginale dei palazzetti dello sport.

In La lentezza della luce le loro vicende si intrecciano a quelle del narratore, Michele Dalai, che, come centinaia di migliaia di bambini e adolescenti degli ultimi cinquant’anni, è rimbalzato da uno sport all’altro, da un campo di calcio a una palestra di boxe, con tanta abnegazione e poco talento. E questi grandi sportivi perdenti sono, al tempo stesso, monito e allegoria ma anche fratelli e sorelle dello sportivo amatoriale, uniti nel dolore e nella rabbia della sconfitta eppure consapevoli che proprio lì, e non nella vittoria, sta la possibilità di riscatto e di apprendere una lezione determinante per la vita.

Con un libro originalissimo, Michele Dalai salda due delle linee letterarie più interessanti degli anni che stiamo vivendo, la grande narrazione sportiva e la scrittura autobiografica fondata su onestà e autenticità radicali. Con straordinarie capacità stilistiche, riesce ad alternare i registri e le ambientazioni, portando il lettore, nell’arco di poche pagine, dal riso alla commozione, da un grande stadio dove si sta compiendo la Storia con la maiuscola dello sport, alle storie minime dei campi sterrati frequentati da bambino.

Partendo da un assunto morale necessario e vero: ci vuole talento anche nel non avere talento.

Michele Dalai è nato a Milano nel 1973. Ha diretto la casa editrice Baldini & Castoldi. Giornalista e autore televisivo, conduce "Ettore", programma di racconto, su Radio 2. Ha pubblicato i romanzi Le più strepitose cadute della mia vita (Mondadori, 2011) e Onora il babbuino (Feltrinelli, 2015), e il pamphlet di satira calcistica Contro il tiqui taca. Come ho imparato a detestare il Barcellona (Mondadori, 2013).